lunedì 29 giugno 2009

Volo via

E' arrivato il momento di salutare quel luogo in cui ho vissuto per molti anni.
Forti emozioni provate. Se belle o brutte ora non ha più importanza.
Tutto si annulla, mentre percorrendo per l'ultima volta la strada che mi porterà alla mia vecchia casa, assaporo i soliti profumi. Il bucato, odore di cibo, i fiori.
Per un attimo non so più in quale anno mi trovo. Tutto quell'insieme di profumi mi ha accompagnato per una vita.
Le voci dei bambini che poi sono cresciuti, gli uccellini che cantano.
La pace intorno a me.
La mia mente immortala questo scorcio di vita. Lo tengo stretto nel cuore, per tornare a trovarlo in quei momenti in cui il mondo non mi sorriderà. In quegli attimi bui e oscuri. Quando tutto mi sembrerà finito, osserverò quell'immagine impressa davanti ai miei occhi e ricorderò la mia infanzia, adolescenza, giovinezza. Spesso difficile, ma sempre gioiosa.
Chiudo quel libro, pronta per cominciarne un altro. I miei bagagli sono pieni di ricordi, dolore, felicità, spensieratezza, insegnamenti. Questi bagagli li porterò dappertutto.
Una fitta al cuore. Malinconia soprattutto nei confronti della mia famiglia.
Devo andare. Riempo i polmoni di quei momenti e volo via.

martedì 23 giugno 2009

Nebbia

In mezzo ad una nebbia fitta, come visione, ho visto due anime.
Una è sul letto di un ospedale. Il suo corpo magro lascia sbalorditi.
Una donna colpita da un male crudele, uno dei più cattivi. Una donna con una famiglia e molti anni di vita davanti a sè.
Nonostante il dolore, lo stordimento, dai suoi occhi esterna una grande forza, la voglia di vivere.
La scruto, vorrei tenerle la mano, ma non mi è permesso toccarla.
Con le unghie e con i denti si attacca alla vita, come un gatto che ha paura di qualcosa, infila gli artigli sulla gamba del padrone.
Racconta di cosa farà una volta che vincerà quella dura battaglia. Fantastica sul suo futuro. Apprezza ogni piccola situazione. Anche una nuvola che copre il sole per pochi istanti.
L'altra anima si trova in una casa anomala, dai muri bianchi e pochi scaffali.
Si guarda allo specchio e continua a vedersi grossa. Sul suo corpo, in realtà, non esiste più un filo di grasso. Solo pelle che ricopre le ossa.
Pensa di non avere il coraggio e così si lascia morire lentamente. Piange, perchè vorrebbe uscire da quella situazione, ma si sente troppo sola per farlo.
I suoi occhi sono spenti, tristi, vuoti.
E' sicura che la fine della vita le darà la giusta pace che ha sempre cercato.
Vorrei abbracciarla, stringerla a me, aiutarla. Anche in questo caso non mi è permesso toccarla.
La nebbia svanisce insieme alla visione, ma dentro me, nel mio spirito un insegnamento è entrato.

sabato 20 giugno 2009

Il temporale dentro me

Dal finestrino dell'auto di mio fratello, osservo in modo scrupoloso il mondo scorrere lentamente.
Davanti ai miei occhi passano alberi verdi, case, persone che corrono in cerca di riparo.
Nella mia testa girano le canzoni di Rino Gaetano, annullando i rumori esterni.
La pioggia entra da una fessura, sbattendo prepotentemente contro il mio magro e pallido viso. Quelle gocce si confondono con le mie lacrime.
Piango un po' per gioia, un po' per dolore.
Gioia per avercela quasi fatta. La gioia di una persona che sta imparando a volersi bene.
Il dolore dell'aver lasciato anime che amavo lungo il mio difficile e tortuoso cammino.
Anime che hanno tradito la mia persona. Anime che ancora ieri hanno cercato di ferirmi.
Questa volta, fidandomi solo di me stessa mi sono difesa.
La parte bambina che vive in me si è ribellata, tirando fuori il macigno che da tempo teneva dentro.
Un tuono mi riporta alla realtà.
Il temporale dentro me sta per terminare.

domenica 14 giugno 2009

Ricordi

Il passato torna a farmi visita questa sera.
Come fuochi d'artificio si infila nelle mie orecchie, sfila davanti ai miei occhi.
Vuole portare chiarezza nella mia testa offuscata. Troppi colori da vedere, ricordare.
La mia memoria è labile, fragile.
I ricordi belli sono come candele accese nell'oscurità. Se nessuno soffia e le spegne, illuminano per un bel periodo.
I ricordi brutti, sono quelli che non riescono a venire a galla.
Alcune sensazioni ti portano a credere che tu sia passato per le tenebre.
Ma nessuna certezza.
Flash, attimi e poi il buio, il vuoto. Non riesco a ricostruire la mia vita, la mia storia.
Tanti solchi nel mio cammino.
Molte volte evito di pensare, ma i ricordi ti fanno visita quando meno te lo aspetti. La notte, nei sogni. Camminando per strada. Incrociando visi familiari.
I miei sono ricordi a metà. Un'ossessione per me.
Inutile però scappare dal proprio passato. Prima o poi lui si farà vivo.
Nell'attesa presto molta attenzione a non spegnere le candele dei bei ricordi.

giovedì 11 giugno 2009

Stefania

Occhi blu e grandi. Trasmettono tanta solitudine e bisogno d'amore. Capelli biondi tenuti su da un elastico logorato. Come il tuo stato d'animo.
Affaticata, affronti le sfide che ogni giorno la vita ti pone davanti.
Continuamente sbatti contro quella dura realtà. Eppure ti ritrovo a difendere la tua famiglia, tuo padre. Fai ricadere la colpa su di te.
Ti presto un po' dei miei consigli, della mia esperienza. Sembro darti forza, ma poi ricadi nel tuo baratro. Nel precipitare porti con te tutti i sogni, quelli che raccontandoli ti fanno illuminare gli occhi. L'attimo dopo mi dici che non vali nulla, che hai paura di tutto.
Per il momento l'unica cosa che riesco a fare bene è ascoltarti.
Ascoltare i dolori di una giovane ragazza indifesa. Nessuno ha mai preso le tue parti. Tuo padre continua a divertirsi col tuo corpo, tua madre finge di non vedere e i tuoi fratelli continuano a umiliarti.
Vorrei tirarti fuori da quell'abisso, permettendoti di espellere quel macigno che porti sul cuore da una vita.
Non puoi essere sempre gentile con tutti, permettere ad ogni essere umano di calpestarti.
Devi reagire. Mi fa male vederti affondare, incamminarti verso l'Inferno.
Il Sole nasce anche per te ed è pronto a illuminare il tuo cammino.
Forza

lunedì 8 giugno 2009

Alla mia dolce cuginetta

Il momento della giornata in cui il tuo ricordo si fa più vivo è la sera. Mi sdraio sul letto ed alzando gli occhi al soffitto, lo osservo per ore. Il mondo si annulla, intorno a me sparisce ogni oggetto.
Il sonno sembra farsi da parte. In cambio arriva un forte dolore che, come tanti spilli, si conficca nel mio cuore.
Ricordi, sempre loro che mi fanno del male. Il tuo non è un brutto ricordo. Di te mi fa male il presente. Tu non sei più nella mia vita.
Di chi sia la colpa non so e in fondo incolpare qualcuno non mi farà sentire meglio.
A volte il destino si mette contro. Si fa beffa di me. Ride alle mie spalle e si diverte a causarmi sofferenza.
Finirò per incolpare me anche di questo. Per te ne vale la pena.
Nemmeno la lontananza di un uomo mi ha causato tanto patimento. Con te le lacrime prendono a scendere da sole, senza lasciarsi aiutare da una canzone o da una frase letta.
Tu eri il mio raggio di sole. Sapevi farmi sorridere, mentre mi sentivo sprofondare. Rallegravi la mia giornata, anche quando mi facevi arrabbiare. Tu, molte volte mi hai salvato la vita, senza saperlo. Con un tuo semplice sorriso, con un tuo adorabile abbraccio.
Capivi più di un adulto quando stavo male. Se piangevo te ne accorgevi. Ti preoccupavi per me.
Non so cosa ti racconterò un giorno, quando e se tu mi chiederai spiegazioni.
In fondo so che non c'è una spiegazione.

Preferisco che tu pensi che io sia la cattiva, che odi me, piuttosto che raccontarti la verità. Sono sparita dalla tua vita, per questo motivo. Non sapevo mentirti, guardandoti nei tuoi enormi ed innocenti occhi.
Ora la mia vita non è più la stessa. Molti cambiamenti stanno avvenendo, ma non potrò mai essere completamente felice.
Piccola mia tu mi manchi molto.
Sento davvero un tormento al cuore. Un nodo in gola ed un peso sullo stomaco. Vorrei piangere, gridare.
Purtroppo non passerà. La tua mancanza vivrà sempre al mio fianco.
Nessuno colmerà il vuoto che tu hai lasciato.
Nessuno

sabato 6 giugno 2009

Sogni

Ho sognato di camminare lungo una strada illuminata da una Luna fioca, spenta.
Davanti a me grandi e spesse ragnatele, di un marrone chiaro.
Per oltrepassarle dovevo aprirle, come fossero tende. Inizialmente mi sono lasciata prendere dal panico. Avvertivo una forte nausea salire. Le mani mi tremavano dalla paura.
Ero sola, l'unica persona che poteva aiutarmi era me stessa. Con grande coraggio, ho spostato la prima e sono andata avanti. Prima di alzare lo sguardo, ho tirato un sospiro di sollievo. Peccato che dopo pochissimi metri ce n'era un'altra. Ho preso un po' di tempo. Sentivo i brividi scendermi dalla testa, fino ad attraversare tutto il corpo. Questa sensazione è aumentata, dopo aver visto dei piccoli ragni.
Dopo aver superato anche questa, ho notato di non essere più sola. Sia alla mia destra, che alla mia sinistra, era pieno di conoscenti che camminavano tranquillamente, senza trovare ostacoli davanti a loro. Quando mi sono decisa ad oltrepassare quella successiva, sono inciampata. Voltandomi verso destra mi sono accorta che molte persone continuavano a passeggiare, senza degnarmi di uno sguardo.
Sulla mia sinistra, invece, c'erano i miei compagni di una vita. Loro si erano fermati e mi scrutavano. Alcuni sorridevano. Questo mi ha dato la forza di continuare a lottare.
Ho alzato la testa verso la Luna. Una Luna luminosa, calda.
Mi sono svegliata.

martedì 2 giugno 2009

Luca

Sorseggiando il suo the desiderato, Luca la osservava.
Ai suoi occhi appariva sensuale, amara, ma allo stesso tempo dolce. Lo attraeva in un modo indescrivibile.
Lei restava immobile, apparentemente riservata, timida. Eppure quel suo modo di guardare, mandava Luca in fibrillazione.
Lo sapeva da sè che era una traditrice. Lui era ancora troppo debole, mentre lei così abile nel suo gioco, da insinuarsi nel lato oscuro della sua anima. Dove sapeva come stuzzicarlo.
Per un attimo gli venne voglia di mandare a puttane tutti i sacrifici fatti, tutte le crisi che si era trovato ad affrontare. Per un attimo gli venne voglia di aprire quella vetrina e scolarsi quella dannatissima bottiglia di Havana.
Si fermò. Davanti ai suoi occhi vide trascorrere tutte le espressioni deluse delle persone che gli erano state accanto.
Spostò il suo sguardo verso il cubo di vetro. Vide proiettato il suo viso più sano, meno gonfio.
Rivolse ancora un attimo l'attenzione a quella vetrina. Lanciò un sorriso beffardo a quel liquido velenoso.
Per questa volta, aveva vinto lui.