giovedì 25 ottobre 2012

Sfogo personale

Se solo fossi venuta da me,
se solo avessi chiesto delucidazioni e chiarimenti su punti a te incomprensibli, anzichè mandare avanti una persona senza spina dorsale, manipolata da te, con grande probabilità avresti scoperto che non sono il Mostro che credi.
Mi avete etichettata come cattiveria in persona, colpevole solamente di avere visioni opposte alle vostre.
Vi ho lasciato dettare legge nella mia vita, nei miei momenti importanti; ho agito come voi mi avete chiesto, solo per quieto vivere, ma ogni mio passo era ugualmente errato.
Mi sono chiesta mille volte dove avessi sgarrato, senza comprendere che, per te, era sbagliato il mio solo esistere.
Non volevi che entrassi a far parte della tua vita, nonostante avessimo in comune l'amore per la stessa persona, ed io l'amavo a tal punto, che sarei scesa a mille compromessi con te.
Ti avrei accolta e accettata, come ogni persona che incontro o si scontra nel mio mondo.
Qualcuno un giorno mi ha detto che il primo sintomo di intelligenza è la veduta larga delle idee altrui, il secondo punto è accettarle e rispettarle, poichè nessuno deve avere la presunzione di sentirsi un essere supremo, il terzo punto è chiedere spiegazioni laddove non si concepiscono determinati atteggiamenti.
Io ho fatto ciò, ma solo con voi non ho ottenuto risultati, creando danni ormai irreparabili.
Del resto,tradita e delusa, non avrei nemmeno più la voglia di ascoltare persone che si preoccupano solo di avere ragione. Hai deciso che non devo far parte della tua vita ed io accetto le tue scelte.
Vorrei solo chiedere alla persona fantasma: "Credi che lei ti ami di un amore puro?"

lunedì 27 agosto 2012

Insegnami

Parlami oh mare,
raccontami di quella che sono
trasformati in specchio e rifletti la mia anima, attraverso i miei occhi.
Solo cavalloni di confusione e onde di inspiegabili emozioni,
in questi ultimi mesi.
Non mi sono ancora ritrovata.
Mi sto cercando,
perlustro continuamente nel mio profondo per capire cosa mi piace, cosa mi dona sensazioni positive.
Osservandoti oh mare, comprendo che vorrei nutrirmi di tranquillità, benessere,
per assomigliarti in questa mattina di fine agosto, in cui ti ritrovo calmo e appagato.
Insegnami oh mare, il tuo segreto,
insegnami a trasmettere la mitezza, la quiete, quando sono in pace con me stessa
ed esternare tutta l'agitazione, quando sono infuriata.
Consigliami oh mare, come mostrarmi chiara,
solo con qualche sbavatura latente schiumosa.
Suggeriscimi oh mare,
come lasciar trapelare ogni più singola emozione, per evitare di annegare nel profondo me stessa. 

giovedì 19 luglio 2012

Una "Me" da dimenticare

E' una sera come tante altre: solito insieme di suoni ad eccessivi volumi che fuoriescono dalle auto, solito chiasso causato da cani annoiati, soliti neonati che urlano contro una notte dolorante, solite moto che al solo accelerare, infastidiscono i timpani.
Eppure io mi sento strana, diversa, un po' malinconica e un po' felice.
Apparentemente direi che non c'è nulla di nuovo, alcun mutamento avvenuto nella mia vita.
In realtà in solo un anno si è capovolto tutto il mio mondo.
Si è distrutto per ricrearsi lentamente, cercando di rendere costruttivo ogni passaggio doloroso che mi ha portato ad essere quella che sono oggi.
In alcuni tratti mi sono riscoperta cattiva, è fuoriuscito dal mio interno, il mio "Io" più crudele, vendicativo e rancoroso. Quel modo di essere che mai avrei pensato appartenermi. Ma è accaduto. Non importa se sono stata portata ad avere reazioni similari, ciò che conta è aver conosciuto una parte di me, latente fino ad un certo punto della mia vita.
Sembravo non ragionare più, come se avessi perso il senno. Nella mia mente aleggiava un'unica parola: "Vendetta".
Ogni tanto tornavo in me, ma quella situazione mi feriva troppo e in breve tempo rientravo nelle vesti di quel nuovo personaggio barbaro, duro ed immorale.
Tutto ad un tratto la nebbia. Un ostacolo più duro del previsto, più duro anche di quella circostanza.
Un ostacolo scavalcato nel migliore dei modi, che però mi ha portato a riflettere, fino a ricacciare nell'abisso quell'essere torvo e ritrovarmi.
Non cerco la perfezione, ma non sono vendicativa e il raccapezzarmi, dopo un lungo e oculato cammino mi ha aiutato a capire che tutto ciò a cui devo prestare attenzione è la mia vita e ciò che gira intorno.
Per questo decido di stare in silenzio ad ascoltare i rumori della notte e raccontarmi per la prima volta, senza vergogna, quello che è avvenuto dentro di me.

venerdì 10 febbraio 2012

Sofferenza

Ho sempre scavalcato l'ostacolo del Dolore, abbandonandolo lungo la strada del mio trascorso, apparentemente come se nulla fosse accaduto, interiormente, morendo un po' di più ad ogni fatto negativo.
Ricorrevo a metodi vigliacchi per evitare quella sensazione distruttiva, devastante...Il Dolore... di gran lunga maggiore di quello fisico.
Nonostante le difficoltà sono riuscita ad uscire da quel tunnel, venir fuori dall'oscurità, essere salvata dalla Luce.
Restavano solo quelle mille ferite chiuse a metà e la consapevolezza di dover affrontare prima o poi un Passato buio e burrascoso.

La Luminosità appariva troppo forte, la sentivo viva e non volendo perdermi quegli attimi di estrema felicità e quell'equilibrio ritrovato dopo diversi anni, decisi di affrontare il vissuto in un altro periodo della mia vita.

Ed ecco che mi sentivo soddisfatta e sazia della Vita; avevo pagato il mio conto con l'Esistenza. Ne ero certa.
Del resto è proprio quando sei tranquillo, felice e spensierato che devi guardarti alle spalle.

Ho impiegato parecchio tempo a vedere chiaramente le persone che mi stavano tradendo.
Una di queste era proprio quel tipo di persona, per cui fino al giorno prima avrei dato la mia vita. Quella persona che mille volte mi aveva giurato che mai mi avrebbe abbandonata, quella persona che c'era quando cadevo, quella persona che mi tirava su con le sue mani, quella persona che mi faceva sentire speciale, che era in grado di aumentare la mia autostima.
Maggior tempo l'ho impiegato ad accettare questo tradimento.

Questo colpo mi ha preso alla sprovvista, mentre io percorrevo la salita al monte della felicità.
Mille accuse e confabulazioni alle mie spalle; proprio nel momento in cui vivevo allegramente i problemi di tutti i giorni, sono stata accusata di fatti assurdi solo per la serenità altrui e per le ragioni folli di un essere umano.
Mi hanno descritta come un mostro, semplicemente per visioni diverse di idee di vita. Sono stata ferita volutamente, disinteressandosi del mio dolore, ma cercando soluzioni logiche per una mente folle.
Ho sentito dare delle definizioni alle parole "rispetto e libertà" che avrebbero fatto inoriddire tutte quelle persone che sono morte per quei valori.

Ora sono costretta a viverlo questo dolore. Sto soffrendo di un dolore quasi insopportabile.
Non c'è una soluzione. Bisogna solo soffrire e aspettare che questo dolore lentamente passi, lasciando un po' di spazio al sole... lentamente... così come tu hai distrutto me.
Ciò che mi annichilisce di più è che tu non sei qui a consolarmi, ad asciugare le mie lacrime, ad alleviare la mia sofferenza, ma tu sei l'artefice del dolore mio più grande.

Non mi resta che attendere se questa nuova esperienza mi renderà più forte o mi trasformerà in una persona diversa, magari più diffidente.
Per ora soffro, finalmente avverto il dolore e mi sento più viva che mai.

giovedì 12 gennaio 2012

I due mondi

Esistono persone, varie persone, che sembrano vivere per soffrire; colpite dalle molteplici calamità che la vita ha voluto loro accollare.
In opposizione a queste, esiste, invece, una categoria di persona che non avendo alcun tipo di problema, trascorre le ore e le giornate a crearseli, minacciando la serenità delle persone a cui la buona sorte ha già dato la giusta dose di dolore.
Tra questi due mondi in antitesi vi è un'ulteriore differenza.
Il primo, proprio per le sconfitte e le sciagure che ha dovuto affrontare, e le montagne che si è trovato davanti, riesce a godersi ogni singolo istante della vita e provare serenità e talune volte addirittura felicità.
Il secondo, troppo impegnato a crearsi futili preoccupazioni ed impicci che non gli appartengono, si perde la semplice bellezza della vita, trascorrendo i suoi giorni infelici, ad arrabbiarsi con anime pure, convinto che gli rovinino l'esistenza.
In realtà nessuna persona può privarci della felicità o serenità, se dentro di noi, al mattino sorge il Sole.
Con grande probabilità queste persone non sono coscienti del fatto che insultando e accusando anime fragili, creeranno in loro ferite che sicuramente si rimargineranno, ma con assoluta certezza si trasformeranno in cicatrici, oltre a trascorrere una vita triste, arida e superficiale.

mercoledì 11 gennaio 2012

Tra me e te

Quando la tua mente è guidata da un traffico di dubbi, avversità e grattacapi; quando lunghe code di pensieri, crucci e ansie, insieme, suonano un clacson come a sollecitare di scovare nell'immediato istante una soluzione per sciogliere quel tamponamento a catena e rientrare nella normalità, provi a far finta di niente.

Ma quando questo caos interiore, s’imbatte nel mondo là fuori, un mondo che ti infastidisce al punto da irritarti: voci di persone, grida di bambini, mezzi pubblici stridenti, rumori di auto che viaggiano e che disperdono note musicali nell’aria, operai che, mentre lavorano in cantieri chiassosi, cantano; e quando scontrarti e incontrarti con persone che in un verso o nell’altro percorrono la tua stessa strada ti rende scontrosa e nervosa, è il momento in cui devi comprendere che qualcosa, nel profondo del tuo profondo, non va.

Ed è quello l’attimo in cui cerchi ossessionatamente di ritrovare la calma esterna. Corri, corri… più col cervello che con le gambe per trovare riparo.

Impacciata infili la chiave nella serratura e lasci che il portone si chiuda alle tue spalle. Tiri un sospiro di sollievo.

CALMA ESTERNA.

Questa calma non servirà a sistemare questo garbuglio di pensieri che ti porti dentro, ma semplicemente a sentirti viva per un dannato contrasto che ti accompagna da una vita.