mercoledì 1 giugno 2016

Incubo

L'indifferenza della gente l'ho toccata con mano. L'ho vissuta sulla mia pelle, sulla mia vita.
Infiniti giorni a chiedermi perché, perché proprio a me?
Oggi, invece ,  la mia domanda è cambiata.  Perché mi sono salvata?
Ma soprattutto salvata da cosa?
Non ho mai scoperto quale fosse l'intenzione del mio nemico e mai ricordato cosa sia successo quell'ora in cui sono stata nelle sue grinfie. 
Ciò che mi distrugge è il non ricordare praticamente nulla, se non le mie grida che chiedevano aiuto ,  inutilmente.  Come sono riuscita a scappare?  Come l'ho convinto a lasciarmi andare?
Da quel giorno niente è stato più come prima. Ero convinta che prima o poi avrei dimenticato ciò che non avevo  mai ricordato,  che l'oscurità sarebbe cessata e sostituita da un fulgore accecante.  Invece tutto resta,  vicino a te, pronto ad uscire quando meno te l'aspetti e torna in te la speranza di ricordare. Che poi a che servirebbe?  Forse a capire le mie mille facce, le mie paure.
In questa mattina piovosa il mio pensiero vola via e spera di superare definitivamente questo atroce incubo, chiuso in un cassetto della mia anima.