Sorseggiando il suo the desiderato, Luca la osservava.
Ai suoi occhi appariva sensuale, amara, ma allo stesso tempo dolce. Lo attraeva in un modo indescrivibile.
Lei restava immobile, apparentemente riservata, timida. Eppure quel suo modo di guardare, mandava Luca in fibrillazione.
Lo sapeva da sè che era una traditrice. Lui era ancora troppo debole, mentre lei così abile nel suo gioco, da insinuarsi nel lato oscuro della sua anima. Dove sapeva come stuzzicarlo.
Per un attimo gli venne voglia di mandare a puttane tutti i sacrifici fatti, tutte le crisi che si era trovato ad affrontare. Per un attimo gli venne voglia di aprire quella vetrina e scolarsi quella dannatissima bottiglia di Havana.
Si fermò. Davanti ai suoi occhi vide trascorrere tutte le espressioni deluse delle persone che gli erano state accanto.
Spostò il suo sguardo verso il cubo di vetro. Vide proiettato il suo viso più sano, meno gonfio.
Rivolse ancora un attimo l'attenzione a quella vetrina. Lanciò un sorriso beffardo a quel liquido velenoso.
Per questa volta, aveva vinto lui.
molto bello il tuo post,sà di sfida,di percorso ad ostacoli,di ripensamenti,e di voglia di crederci,molto bello,ciao l'unastella buona giornata.
RispondiEliminaGrazie Achab. Era proprio quello che pensavo, scrivendo.
RispondiElimina1 Bacio