L'indifferenza della gente l'ho toccata con mano. L'ho vissuta sulla mia pelle, sulla mia vita.
Infiniti giorni a chiedermi perché, perché proprio a me?
Oggi, invece , la mia domanda è cambiata. Perché mi sono salvata?
Ma soprattutto salvata da cosa?
Non ho mai scoperto quale fosse l'intenzione del mio nemico e mai ricordato cosa sia successo quell'ora in cui sono stata nelle sue grinfie.
Ciò che mi distrugge è il non ricordare praticamente nulla, se non le mie grida che chiedevano aiuto , inutilmente. Come sono riuscita a scappare? Come l'ho convinto a lasciarmi andare?
Da quel giorno niente è stato più come prima. Ero convinta che prima o poi avrei dimenticato ciò che non avevo mai ricordato, che l'oscurità sarebbe cessata e sostituita da un fulgore accecante. Invece tutto resta, vicino a te, pronto ad uscire quando meno te l'aspetti e torna in te la speranza di ricordare. Che poi a che servirebbe? Forse a capire le mie mille facce, le mie paure.
In questa mattina piovosa il mio pensiero vola via e spera di superare definitivamente questo atroce incubo, chiuso in un cassetto della mia anima.
L'immensa potenza del mare è una musa che mi sovrasta, generando in me onde di emozioni e schizzi di idee
mercoledì 1 giugno 2016
Incubo
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