domenica 17 maggio 2009

TERESA

Marco gioca con un accendino di Dylan Dog, trovato sul tavolo di Teresa.
Ogni tanto gira la testa verso il cubo colorato, rivolgendo l'attenzione a ciò che stanno trasmettendo e cioè "I Simpson". Scambia qualche battuta ironica con Alex, il fratello di Teresa, che è seduto sul divano, e poi torna a far girare quell'accendino sul tavolo di vetro.
Teresa è sul balcone che fuma una sigaretta. Non gli toglie gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, senza accorgersi che sta rischiando di rigare il vetro del tavolo con l'accendino.
Continua ad osservarlo dalla porta-finestra, portando, nervosamente, alle sue labbra carnose una camel light.
Nonostante tutto il dolore che le ha causato, continua a conservarlo nel cuore, amandolo di un amore sbagliato e malato.
Per la prima volta riesco a vederla indifesa. Sembra essersi liberata della maschera che indossa tutti i giorni per affrontare il mondo.
Sento la sua solitudine, il suo dolore.
Dai suoi occhi così scuri e profondi, riesco a vedere tutto ciò che prova e che sente.
Vorrei riuscisse a staccare l'ancora che la tiene legata al suo passato, a quel segreto così crudele e a quelle sofferenze che solo una persona forte come lei può superare.
Per un attimo i suoi occhi incrociano i miei. Sembrano volermi chiedere aiuto, sembrano dirmi che non ce la fanno più a sopportare dei pesi così grossi. Ma come? Proprio lei che giorno dopo giorno mi aiuta ad uscire dal mio buio? Che mi ha insegnato a parlare, che mi ascolta e mi consiglia, cercando di farmi ridere?
In quel preciso istante le vado incontro, accendendomi una chesterfield. Vedo scenderle una lacrima che lentamente va a morire sul suo piccolo naso.
Vorrei stringerla a me, forte da farle sentire che io ci sono e non per pena o tenerezza, ma semplicemente perchè le voglio bene. Vederla sorridere anche solo per una mia sparata, mi fa apprezzare di più la vita.
Vorrei spiegarle che sono stata egoista. Presa dai miei mille casini, non ho pensato che anche lei potesse vivere male.
Non riesco ad abbracciarla. In questi scambi di tenerezza non sono brava. Così le sfioro i capelli in modo delicato, da farle capire che sono presente.
Non riesco a dirle nulla. La mia mente sembra svuotata ed il mio silenzio più forte di un'esplosione.
Teresa si sta buttando via, finendo sempre in storie sbagliate con uomini che non sanno darle il giusto valore e rispetto. Lei crede di non meritare nulla.
In realtà merita molto di più. Se solo potesse vedere con i miei occhi ciò che vedo in lei, riacquisterebbe tutta l'autostima.
Questo è tutto ciò che dovrei dirle a voce, mentre Marco, ignaro di tutto, continua a ridere e parlare con Alex, senza mollare un attimo quell'accendino.


2 commenti:

  1. è scritto molto bene il tuo pezzo,si sente una certa tensione che sale mentre leggi,bella descrizione dei personaggi,e dei particolari.ciao.

    RispondiElimina
  2. Grazie Achab! Mi fanno sempre molto piacere i tuoi commenti.
    Baci

    RispondiElimina